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Tumore al seno: esperienze, terapie e solidarietà femminile
Dunque cara Monia, mi trovo in grande imbarazzo per due motivi, uno perchè non ci conosciamo di persona e due perchè l'argomento è così delicato che le parole non solo devono essere pesate prima di essere scritte ma vanno valutate con grande attenzione, per non alimentare facili speranze e per non deprimere.
Hippo ti sprona giustamente (ma anche un po' ingenuamente) nella direzione chiamiamola così "igienista", lo fa in buona fede e, tutto sommato, avrebbe ragione se tu non fossi già ammalata perchè uno stile di vita "sano" ovviamente contribuirebbe al benessere generale ma oggi come oggi non sarebbe "curativo". Per lo stesso motivo la maggior parte degli oncologi non consiglia di smettere di fumare a chi è già ammalato di tumore al polmone perchè questo non influirebbe sul decorso della malattia. Hippo ha però ragione quando afferma che il tuo pur forte (in origine) sistema immunitario non ce la farà ad arginare contemporaneamente la malattia e la tossicità delle cure. Ora vengo al mio imbarazzo nei tuoi confronti perchè devo scriverti cose che non ti farà piacere leggere. Il cancro al seno non si può cronicizzare, non dopo che ha prodotto metastasi. Se si trattasse di un nodulo maligno ben localizzato e si iniziasse una cura efficace tenendolo sotto controllo nel tempo, senza irradiarlo, senza asportarlo e senza subìre chemioterapie allora con il passare degli anni anni si potrebbe parlare di malattia cronica. Al tuo stadio attuale, pur essendo l'organismo umano una potentissima macchina di autoguarigione, devi necessariamente cambiare strada, non ho alcun dubbio in proposito, e forse (se il tuo sisteme immunitario è ancora combattivo, come credo) potrai guadagnare tempo, anni. Sono andato a rileggere il tuo secondo messaggio, quello in cui racconti del momento in cui ti hanno informata della della diagnosi, è inutile recriminare, anche perchè probabilmente il decorso sarebbe rimasto invariato, tuttavia secondo i protocolli convenzionali qualcosa si sarebbe potuta fare meglio. Credo tu sia una persona caparbia (è un bene, la caparbietà aiuta anche a combattere le malattie) chiedi consigli e confronti ma, di fatto, non hai intenzione di cambiare strada e ti accontenti delle risposte falsamente rassicuranti che ti danno i "tuoi" medici senza incalzarli con domande più precise. Se non ci fossero altre possibilità non mi permetterei di parlarti così, ma altre possibilità, valide, ci sono. Tu hai il diritto di vivere per tua figlia, per i tuoi cari e per te stessa, perchè sei giovane e hai ancora molte cose da fare nella vita. Ovviamente ti chiedo scusa per averti turbato ma quel pizzico di Fede che ho mi suggerisce che niente accade per caso. |
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il tuo nick (o è il tuo vero nome?) è tutto un programma.....
Toglimi un dubbio: sei un medico? I tuoi interventi sono puntuali ed esaustivi e mi convincono di questo. Conosco Monia perchè ci siamo "purtroppo" conosciute sempre per l'argomento "cancro" su un'altra discussione riguardante specificatamente il cancro del rene. Anche se questa malattia è localizzata in un punto diverso del corpo, credo che il tuo discorso sia di base. Tra i nostri amici c'è già un medico (lui stesso malato) e un'infermiera (è malato il suo compagno). Siamo felici di averti incontrato tra queste pagine e doppiamente felici se potrai, anche privatamente, essere di qualche aiuto a Monia e a tutte le persone che hanno il suo stesso tipo di problema. Abbiamo bisogno di persone come te perchè crediamo che gli scambi di informazioni ed opinioni siano sempre costruttivi ed aiutino nelle scelte finali dove si è sempre inevitabilmente da soli a prendere una decisione. Ringrazio anche Hippocampus per le sue convinzioni alternative che sicuramente ci spingono, anche solo per curiosità, ad informarci su qualcosa di diverso e magari mai preso in considerazione finora. Un abbraccio alla mia amica Monia e a tutti coloro che si sono fermati tra queste pagine anche solo per leggere. Un Augurio per tutti di un sereno Natale.
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Laura |
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Ciao savio e piacere Laura64.
Vorrei puntualizzare una cosa riguardo le mie convinzioni igienistiche, qualcosa che non è chiaro fin da quando ho scritto il mio primo post in questa discussione e che infatti anche Monia nella sua prima risposta che mi diede mi fece capire che non aveva capito (scusate il gioco di parole). È vero che la medicina igienistica dice che per prevenire le malattie bisogna mangiare in un certo modo, ma entra in campo in modo molto concreto quando c'è da curare una malattia e non dice semplicemente "bé dai da domani non mangiare carne" (per esempio). Non posso certo mettermi a spiegare qui esaustivamente le tecniche igienistiche di cura delle malattie, ma sono comunque vere e proprie tecniche collaudate, provate e riprovate con successo. In definitiva quello su cui voglio porre l'accento è che non sto dicendo semplicemente "da domani mangia in modo diverso e vedrai che guarirai", piuttosto di informarsi su tecniche utilizzate in cliniche igienistiche sparse per il mondo che ottengono successi nella maggioranza dei casi. E riescono a farlo perché la natura umana è quella di essere sani, la malattia fa parte solo del nostro stile di vita scorretto. So che ci vuole tantissimo coraggio per abbandonare le tecniche classiche, però non si può pensare di provare strade alternative solo quando le classiche hanno fallito perché potrebbe essere troppo tardi. Un abbraccione a tutti e buone feste!
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Quando una persona è malata è molto importante non fare niente, ma questo niente bisogna saperlo fare molto, ma molto bene. (H.M.Shelton) |
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Ciao Laura,
Savio non è il mio nome; è un nick dedicato a questa conversazione e non vi è, ovviamente, alcun intento di presunzione perchè, a differenza di saggio, savio significa semplicemente (da vocabolario) persona, che ha buon senso ed equilibrio mentale e morale. Questo significato volevo trasmettere e tu, con la tua sensibilità, devi averlo intuito. Non posso comunque (pubblicamente) rispondere alle tue domande su di me. Quello fatto negli interventi precedenti non è un discorso di base bensì un discorso diretto a Monia, al suo caso, al cancro del seno. Il decorso della sua malattia è un decorso prevedibile, nei tempi e nelle modalità; in un range di tot mesi dopo il primo trattamento i medici sanno esattamente come e dove si presenterà la recidiva; in altre parole: scoprire il piccolissimo linfonodo sovraclaveare di 3 mm non è bravura ma soltanto routine, le pazienti però non lo sanno e credono di essere in mani migliori di altre. Di fronte ad esperienze di questo tipo le persone devono rendersi parte diligente e non lasciare la loro vita esclusivamente nelle mani di altri; non si fanno passi avanti con i sorrisi e le rassicurazioni fini a se stesse; è però anche vero che se chi decide lo fa sulla propria pelle (scusa la crudezza) le sue decisioni devono essere accettate anche se si ritengono sbagliate. |
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Salve Savio non mi preoccupa il tuo essere diretto, anzi, mi fa piacere. Ho già avuto diverse batoste e, anche se non ci si abitua mai, adesso riesco meglio ad accusare il colpo!!!
Io dopo aver usato il Sutent (sperimentale) per un anno, visto che non faceva più effetto, sono tornata ad un mix, come ti avevo già detto, con il quale hanno riproposto il cisplatino (avevo fatto il carboplatino senza successo!!!) accoppiato con Endoxan preso quotidianamente. Dopo tre mesi di questa cura ho ripetuto la PET che ha segnalato una diminuzione di tutti i linfonodi segnalati in precedenza. Volendo tentare di lasciare il cisplatino, sono andata a parlare con il mio medico, il quale mi ha detto che visto il successo, non aveva senso abbandonare questa strada. A quel punto gli ho chiesto quale altra alternativa avevo, se qualche terapia, tra quelle uscite da poco, poteva fare al mio caso, ma la risposta è stata negativa. praticamente si ripete perchè non c'è altro da fare e, tra le righe, ho letto: intanto facciamo altri tre mesi, poi ripetiamo la PET e se non funziona più cambiamo con qualcosaltro, ma intanto siamo andati avanti tre mesi. Non puoi capire cosa ho provato in quel momento. Quando si leggono le statistiche che parlano di quattro mesi di sopravvivenza in più mi chiedo se si rendono conto di quello che scrivono!!!! Ho capito dal suo volto e dalle sue parole che devo rassegnarmi, ma anche se io non ci sto assolutamente, non so davvero come muovermi. Capisco, come dici tu, che loro sanno già quale sarà il decorso della mia malattia e che pensano solo a come "riempire" questo tempo. Se qualcuno mi proporrebbe un'alternativa valida, o che comunque io ritengo di poter condividere e provare a seguire, mi ci butterei anche, ma come alternativa sento solo discorsi molto teorici che non hanno alcun fondamento scientifico riconosciuto. Non ho vergogna a dire che ho paura di lasciare il certo per l'incerto, anche se so che questo poi così certo non è!!!!!! Se pensi di avere un'alternativa da propormi, ti prego di contattarmi con un messaggio privato. Hippo è un piacere risentirti. Non prenderla a male, ma continuo a credere che una volta che ci si è ammalati, purtroppo non può bastare una vita sana a farti guarire, o almeno non sono pronta a crederlo!!! Laura grazie anche a te per il tuo intervento. Tu sai (da figlia) cosa vuol dire prendere delle decisioni che ti cambiano davvero la vita, ma ti assicuro che prenderle "da mamma", con la consapevolezza che ogni tua scelta si ripercuoterà su tua figlia, ti assicuro, è distruttivo!!! Un saluto a tutti. |
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Ciao Monia,
devo rifare la puntualizzazione che ho fatto nel mio ultimo post; io non ho detto che solo alimentandoti bene guarirai (anche se questa è una cosa importantissima per stare bene) ma che le tecniche igienistiche sono vere e proprie "tecniche" che non sono basate solo sulla nutrizione. Spero che ora sia chiaro una volta per tutte. Ti dico ancora un paio di cose: 1) la malattia non capita per caso, sfocia nel tumore dopo una situazione di tossiemia molto prolungata nel tempo, e in cui noi siamo diretti responsabili (ripeto: noi stessi siamo i diretti responsabili). 2) se non credi a quanto l'alimentazione possa fare è solo perché la tua mente (e quella di tutti noi) è deviata dal credo che ci ficca nella testa questa società e questa medicina moderna. Se provassi anche solo a leggere un libro di igienismo potresti notare con quale naturalità affronta i problemi, e lo fa in modo così ovvio che quando lo leggi pensi: "ma come mai non ci ho pensato prima?!". L'uomo pensa di essere diverso dagli altri animali, di essere stato creato per ammalarsi, ma non è così! Posso capire lo scetticismo che provi nel sentire certe cose, ma prova ad analizzare nel modo più obiettivo possibile quanto ti hanno fatto finora: ha senso? Che risultati hai raggiunto? E come dice savio: che risposte concrete ti stanno dando i medici? Non sembra che vadano un po' a caso? Io personalmente ho vissuto da vicino un paio di situazioni del genere, e nelle scelte mediche non vi ho visto senso. Certo, è solo un pensiero igienista, ma pensare di curare un tumore o cancro con tecniche cancerogene a me sembra ovviamente e logicamente folle. Poi ognuno ragioni con la propria testa e arrivi alle proprie conclusioni. Un abbraccio Monia
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Quando una persona è malata è molto importante non fare niente, ma questo niente bisogna saperlo fare molto, ma molto bene. (H.M.Shelton) |
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carissima Monia, per coinvolgermi (una volta di più) dovrei sapere che ha senso, che sei veramente convinta e determinata e che sei disposta a prendere in mano le redini della tua vita pur con il supporto di amici e congiunti oltrechè di nuovi medici, pur mantenendo i rapporti con gli attuali, semprechè dimostrino un po' di umiltà e di volere il tuo bene.
Credo che prima tu debba fare domande dirette a chi si sta prendendo cura di te e pretendere risposte che non lascino adito ad equivoci: tempi di sopravvivenza, qualità della vita. Se le risposte ti piaceranno (ma non dovrai accontentarti di risposte vaghe o sinonimi edulcorati) allora probabilmente preferirai restare dove sei, altrimenti ti sarà più facile vincere lo scetticismo e quel "pizzico" di diffidenza che si percepiscono dalle tue parole e ti sembrerà di avere meno da perdere a seguire nuove strade. Non è un buon medico quello che crede di possedere la verità, quello che limita le possibilità dei suoi pazienti solo alle sue conoscenze. |
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Caro Savio, rispondendo a Monia hai risposto anche ai miei dubbi. Capisco però le diffidenze della mia amica, al suo posto le avrei anche io. Non si sa mai chi si incontra in rete. Io penso che, se le sei venuto incontro, ti sei cmq voluto mettere in gioco. E allora continua a giocare. In privato con lei, ovvio. Credo che qualche informazione in più possa permetterle di mettere da parte molti interrogativi. A meno che non si tratti di pozioni di zampe di rana e ali di zanzara...... [scherzo ovviamente : ) ]
Simpaticissimo Hyppo, non temere: abbiamo capito che il tuo è un discorso molto serio e che non riguarda la sola alimentazione. Il nostro dubbio è se possa sostanzialmente cambiare una situazione che è già ad uno stadio avanzato piuttosto che qualcosa di "preso in tempo" e non intossicato già da altre cure. Sul discorso che chemio e radio non fanno altro che invalidare un sistema immunitario già duramente provato anche da terapie sperimentali (vedi Sutent), ci trovi perfettamente d'accordo. Quando però sei tu in prima persona ad avere il tumore, difficilmente riesci a sottrarti a questa "prassi" perchè temi che rifiutando un modo di agire universalmente usato ti stai accorciando la vita da solo. E questo anche usando tutta la logica e la ragione di cui sei dotato. Mi hanno cmq incuriosito i libri che ci hai indicato. Credo che per le Feste me ne regalerò uno e poi ti saprò dire. Monia amica mia, ti comprendo perfettamente. Anche io penso però che in questa vita niente accade per caso. Approfondirei la conoscenza del nostro nuovo amico Savio. Un bacio a te e alla cucciola. A tutti una dolce notte.
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Laura |
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Ciao Laura,
quando dici che quando vivi in prima persona una malattia così grave è molto difficile scegliere una strada alternativa, ti do pienamente ragione. La cosa migliore sarebbe avere un esempio, una o più persone che abbiano vissuto una guarigione "naturale". Per questo consigliavo il libro con il DVD, perché lì ci sono testimonianze dirette delle persone guarite anche se straniere, e perché un DVD è più immediato e leggero da visionare rispetto ad un libro. Da ogni piccola informazione ne possono conseguire altre che alla fine possono essere fondamentali per la vostra guarigione. Per me la speranza è sempre l'ultima a morire, non lo dico come modo di dire. Spero tanto sia così anche per voi. Un abbraccio a tutti e in particolare a coloro che durante queste festività avranno la mente occupata a pensare alla propria salute (purtroppo).
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Quando una persona è malata è molto importante non fare niente, ma questo niente bisogna saperlo fare molto, ma molto bene. (H.M.Shelton) |
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Laura,
hai detto bene, non si sa mai chi si incontra in rete però il rischio (a mio modo di vedere) non si corre con le persone con cui si interagisce quanto con quelle che restano, diciamo così, nell'ombra. Se capisco, da come scrivono, di avere a che fare con persone "normali" non ho problemi (se c'è un motivo che lo giustifichi) a contattarle o ad essere contattato in privato e quindi sono ovviamente disponibile per Monia o per te o per Hippo. Non so però come funziona questo forum e non vorrei lasciare un messaggio credendolo privato per poi ritrovarmelo pubblico e "incancellabile" .. dico questo perché, per tentare di capirlo, ho visitato altre conversazioni in cui i messaggi, apparentemente privati, erano invece visibili da tutti. Se mi verrà comunicato un numero di telefono o un indirizzo mail sarà mia cura rispondere. La mia disponibilità c'è, piena incondizionata e, sopratutto, totalmente disinteressata. Detto questo aggiungo che vorrei essere ben lontano da questo problema ma essendo capitato qui non potevo, con la mia coscienza, far finta di non aver letto; se Monia, come mi sembra di capire, non se la sente di cambiare direzione, il cerchio si chiude qui. A voi tutti, in questo giorno che esprime valori troppo spesso emarginati, l’augurio di ogni bene. |
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Savio non ho paura di sentire della alternative. Già altri miei amici di questo forum me ne hanno proposte altre e sono andata volentieri a vedere di cosa si trattava, ma per diversi motivi ho deciso di non buttarmici a capofitto, almeno per il momento!!!
Torno a dirti che ogni mia scelta purtroppo (e anche per fortuna) si riversa su altri e tra questi altri c'è una bambina di otto annni, perciò ci vado un po' cauta. Accetto comunque il tuo consiglio e appena tornerò in ospedale per la terapia, farò le domande che mi suggerisci. Adesso ti mando un messaggio in privato, così proviamo ad essere più chiari. Un sereno Natale a tutti. |
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ciao monia,mi chiamo maria,nonostante il nik che è il nome di mio marito
e ho conosciuto questo forum perchè mi è arrivata una mail che invitava a iscriversi. preciso che non sono medico,non ho problemi ...fin'ora...ma non si può mai dire...di cancro allora mi dirai :che ti sei iscritta a fà? le esperienze di coloro che mi sono stati vicina e che ho assistito mi hanno resa sensibile al problema e insieme a mio marito abbiamo fatto ricerche di cure alternative lo so ognuno dice che la sua cura è da provare e alla fine c'è una gran confusione in testa e ci si affida a chi da sempre ci 'cura' in modo tradizionale ma io dico:la salute è un bene prezioso che non va affidata ciecamente a nessuno che ne pensi? non permettiamo che il nostro corpo venga'usato' x sperimentare terapie che non hanno guarito nessuno ma nello stesso tempo è bene avere la mente aperta a 'nuove'(solo perchè ne sentiamo parlare solo adesso)cure. non escludere ciò che dice hyppo solo perchè sembra troppo semplice l'alimentazione è fondamentale infatti anch'io ho molto sentito parlare di come la tossiemia possa influire sulla salute(non conosco hyppo e non tiro l'acqua a nessun mulino,tranquilla...)volevo solo renderti partecipe delle ricerche fatte e che sono alla portata di tutti,non mia invenzione ...appena riesco a postarle (sono una frana col computer) ti auguro tanta salute di tutto cuore insieme alla tua bimba perchè lo meriti,tutti lo meritiamo anche se purtroppo impieghiamo metà della nostra vita a rovinarci l'altra metà...chissà poi perchè ![]() a presto maria |
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COSA FAREI SE AVESSI IL CANCRO (Julian Whitaker, M.D.)
Cancro! Forse nessun altra diagnosi è più temuta. Tuttavia molte persone temono le opzioni di trattamento tanto quanto la malattia stessa – e a ragione! La terapia convenzionale contro il cancro è tossica e disumanante – e tutto sommato- non funziona. Il suo affidamento a metodi aggressivi, invasivi e tossici quali la chirurgia, la chemioterapia e la radioterapia è basata sull’errato paradigma che il corpo deve essere purgato dal cancro in qualsiasi modo possibile. Ciò poteva sembrare ragionevole nel 1890 quando il Dr. William Halstead eseguì la prima mastectomia radicale, ma si è dimostrato così sbagliato nel corso dell’ultimo secolo che continuare a credere in questi metodi rappresenta più un atto doloso che un onesto errore. In questo articolo, non andrò a dire cosa dovreste fare se aveste il cancro; solo voi potete prendere quella decisione. Comunque vi dirò cosa io farei se avessi il cancro. Ugualmente importante, vi dirò cosa non farei. Per incominciare non accetterei la diagnosi di cancro come una sentenza di morte; non ingoierei qualsiasi cosa i miei medici mi darebbero. Farei delle ricerche di trattamenti alternativi e diventerei l’unico esperto del mio stato di salute. In breve, combatterei per la mia vita con tutti i mezzi a mia disposizione. Le strategie che adotterei per combattere il cancro sono simili alle strategie che userei per combattere qualsiasi condizione fisica seria come i problemi cardiaci o il diabete: modifiche alla dieta, supplementi nutrizionali mirati ed altre terapie naturali. La bellezza di queste terapie è che possono essere usate insieme a qualsiasi altro trattamento – convenzionale o alternativo - al quale scegliate di essere sottoposto. Insieme daranno al vostro corpo una possibilità in più per guarire se stesso combattendo. Per cominciare diamo un’occhiata alla mia dieta anticancro. La mia dieta contro il cancro La dieta è una terapia contro il cancro molto più potente di quanto la maggior parte delle persone possano pensare. Ci sono innumerevoli prove che una nutrizione migliore fortifica il sistema immunitario, rallenta la crescita dei tumori e protegge contro le metastasi. In uno studio condotto dall’Università di Victoria, B.C., i ricercatori hanno esaminato 200 pazienti di cancro che hanno sperimentato una “regressione spontanea” (un’inspiegabile guarigione o una riduzione del tumore). Più dell’87% di questi pazienti aveva apportato grosse modifiche alla propria dieta. Se avessi il cancro prenderei a cuore questa ricerca; passerei immediatamente ad una dieta primariamente vegetariana ed eliminerei praticamente ogni fonte di grassi saturi, inclusa la carne ed i latticini, inclusi gli acidi trans-grassi che si trovano in tutti i cibi elaborati. E’ noto che le diete con un alto contenuto di questi grassi saturi o di acidi trans-grassi stimolano la crescita dei tumori. Allo stesso tempo includerei i grassi “buoni” provenienti da pesci di acqua fredda (salmone, tonno, sgombro) e da semi di lino. E’ provato che gli acidi grassi essenziali Omega-3 presenti in questi cibi proteggono dal cancro. Oltre che a piccole quantità di grassi “buoni”, la mia dieta anticancro include porzioni moderate di proteine e abbondanti quantità di verdure ricche di fibre, frutta, legumi, cereali integrali. I cibi vegetali sono pieni di benefiche vitamine, minerali e fitonutrienti che rallentano la crescita del cancro. Farei uno sforzo particolare per mangiare cibi con note proprietà anticancro come la soia, le verdure crocifere (broccoli e cavolfiori), verdure a foglie larghe verdi e giallo-arancio, bacche, agrumi ed altra frutta, aglio e tè verde. Mi informerei anche sulla macrobiotica. Essa è una tradizione orientale, definita da Michio Kushi, fondatore dell’internazionalmente famoso “Kushi Institute del Massachusetts, come “la strada universale per la salute, la felicità e la pace”. Al suo centro c’è una dieta perfettamente bilanciata consistente in un 50% di cereali integrali e un 20-30% di verdure coltivate localmente (e preferibilmente biologiche) integrate da piccole quantità di fagioli, alghe di mare, minestra e solo occasionalmente carne bianca, pesce e frutta. Molti studi hanno dimostrato il valore di questa dieta nel trattamento di pazienti malati di cancro. La necessità di supplementi nutrizionali Una dieta salutare è solo uno degli strumenti nella lotta contro il cancro; ugualmente importanti sono i supplementi nutrizionali. Come dottore so che le cellule cancerogene assorbono nutrimenti dal corpo e lo lasciano in uno stato di malnutrizione. Molti studi hanno dimostrato che i malati di cancro hanno parecchi nutrienti vitali (in particolare vitamine antiossidanti e minerali) a livelli molto bassi. Se avessi il cancro prenderei degli integratori minerali e multivitaminici potenti per fare sì che il mio corpo abbia i nutrienti che necessita in dosi tali da potere attaccare le cellule cancerogene. Prenderei anche particolari supplementi per i quali si ha prova che fortifichino il sistema immunitario ed aiutino il corpo a combattere il cancro. Di seguito si elencano i più promettenti. Selenio Il minerale selenio presente in tracce è una delle nostre armi più potenti contro il cancro. In uno studio pubblicato sul “Journal of the American Medical Association” nel 1996 il Dr. Larry Clark, ricercatore presso il Centro Tumori dell’Arizona, ha fornito delle prove convincenti che supplementi di selenio possono ridurre il tasso di morte per cancro fino al 50% ! In questo studio il Dr. Clark ha impiegato 1312 persone con precedenti di cancro della pelle, dividendoli in due gruppi; a quelli nel primo gruppo sono stati somministrati 200 microgrammi (mcg) di selenio al giorno, mentre a quelli nel secondo gruppo è stato somministrato un farmaco placebo. Anche se il selenio non ha avuto effetto sulla ricorrenza del cancro della pelle in questi pazienti, i suoi effetti sull’incidenza e sulla mortalità complessive per cancro furono eccezionali – fu verificato un tasso di cancro inferiore del 37% ed una mortalità per cancro inferiore del 50% nel gruppo che prendeva il selenio. Infatti, i risultati furono così definitivi che lo studio fu interrotto prima del previsto, perché i ricercatori pensarono che non era etico negare i benefici di questo straordinario minerale ai malati del gruppo che assumeva il placebo. Il selenio è un potente antiossidante che facilita la veloce riparazione dei danni causati al DNA dai radicali liberi, una delle cause primarie del cancro. Oltre alle sue proprietà antiossidanti, è essenziale per la produzione del glutatione, un importante antiossidante e disintossicante prodotto dal corpo. Ma la capacità del selenio di proteggere contro il cancro va ben oltre questo. In realtà fa sì che le cellule cancerogene si autodistruggano prima che si possano replicare, mandando quindi in cortocircuito la crescita del tumore. Personalmente assumo 200 mcg di selenio al giorno e raccomando vivamente di fare lo stesso a chiunque sia preoccupato del cancro. La forma usata nello studio è il lievito ad alto contenuto di selenio, che è la forma maggiormente biodisponibile. Vitamina C Numerosi studi hanno evidenziato che alte dosi di vitamina C sono associate ad una diminuzione di rischio di cancro. Ma può essere efficace nel trattamento del cancro? Studi condotti dal medico e ricercatore scozzese Ewan Cameron forniscono un’indiscutibile prova che ciò è possibile. Le cellule maligne producono un enzima chiamato hyaluronidase che distrugge il “collante” che tiene insieme le cellule. Ciò consente alle cellule cancerogene di infiltrare i tessuti sani. Il Dr. Cameron ha scoperto che la vitamina C inibisce la produzione di questo enzima, rafforzando così il “cemento cellulare” e rallentando la crescita del cancro. Quando ha somministrato alti dosaggi di vitamina C (una media di 10 grammi al giorno) a malati di cancro, ha registrato degli importanti miglioramenti nella qualità della vita e nel periodo di sopravvivenza. Oltre a rafforzare il “collante” tra le cellule sane, la vitamina C favorisce la funzione immunitaria e stimola la formazione del collagene che incapsula o isola i tumori e impedisce loro di diffondersi; inoltre corregge le deficienze di vitamina C presenti in molti pazienti, velocizza la guarigione delle ferite chirurgiche, favorisce l’efficacia di alcuni farmaci chemioterapici e riduce la tossicità di altri. Un eccesso di vitamina C è una necessità per i malati di cancro. Se avessi un cancro prenderei 10-15 grammi di vitamina C al giorno. Questi alti dosaggi possono causare in alcune persone problemi di natura gastrointestinale, quindi la sostanza dovrebbe essere assunta in piccole dosi durante tutta la giornata, insieme al cibo, per minimizzare tale possibilità. Alcune persone tollerano meglio la vitamina C tamponata (in capsule o altro). La vitamina C può esser somministrata anche per via endovenosa Coenzima Q10 A similitudine della vitamina C, il coenzima Q10 è un potente antiossidante e nemico del cancro. Il CoQ10 è più attivo nei mitocondri, le parti delle cellule in cui viene prodotta l’energia; agisce nei mitocondri come la candela di accensione in un motore a scoppio, dando inizio alla produzione di ATP, l’unità basica di energia che fa funzionare il nostro corpo. La ricerca ha dimostrato che i malati di cancro spesso manifestano delle importanti deficienze di CoQ10; secondo il Dr. Karl Folkers, il “padre del CoQ10”, che ha iniziato a studiare questo nutriente all’inizio degli anni ’60, del CoQ10 supplementare è estremamente efficace nel ridurre ed eliminare tumori in alcuni pazienti. Nel 1995, insieme a ricercatori danesi, il Dr. Folkers ha pubblicato uno studio che ha evidenziato la completa regressione del tumore i cinque pazienti con forme di cancro al seno in stadio avanzato che assumevano una media di 390 mg di CoQ10 al giorno. Sono convinto che il CoQ10 sia un valido componente di una terapia anticancro completa. Se dovessi affrontare il cancro, prenderei 100-200 mg al giorno di questo supplemento molto sicuro, in una forma solubile in olio; il CoQ10 richiede una piccola quantità di grassi per essere assorbito al meglio, quindi è preferibile assumerlo insieme ad un pasto. Cartilagine bovina e di squalo Una delle scoperte più interessanti mai fatte della ricerca sul cancro fu annunciata nell’estate del 1998. Due sostanze in via di sviluppo si sono dimostrate capaci di ridurre drasticamente i tumori nei topi semplicemente inibendo loro il necessario afflusso di sangue. Forse passeranno anni prima che queste due sostanze, l’endostatina e la angiostatina, possano essere pronte per l’uso umano, ma due agenti naturali che agiscono allo stesso modo sono già disponibili in qualsiasi farmacia o negozio di generi salutistici: la cartilagine bovina e di squalo. La ricerca sulla cartilagine ha origine negli anni ’50 quando il Dr. John Prudden scoprì che la cartilagine ha uno straordinario potere di facilitare la guarigione delle ferite. Il Dr. Prudden scoprì in seguito che la cartilagine bovina inibisce l’angiogenesi, ossia la crescita di una rete di vasi sanguigni attorno ad un tumore dormiente che gli permette di crescere e di produrre metastasi, lo stesso effetto prodotto dalle sostanze endostatina e angiostatina. L’interesse verso la cartilagine di squalo prese forma all’inizio degli anni ’90. Gli squali sono animali particolari in quanto non hanno ossa ed il loro scheletro è fatto esclusivamente di cartilagine. Questa specie molto antica possiede anche un sistema immunitario sorprendentemente robusto e, a differenza di altri animali, gli squali molto raramente si ammalano di cancro. Il biochimico William Lane fu attratto dal lavoro del Dr. Prudden ma pensava che la cartilagine di squalo potesse agire ancora meglio come un agente anti-angiogenico. Dopo avere completato degli studi preliminari, il Dr. Lane si unì nella ricerca in questo campo al Dr. Charles Simone, un oncologo molto rispettato che utilizza terapie nutrizionali nella sua pratica medica. Nel 1993 essi diedero avvio ad una ricerca su larga scala sulla cartilagine di squalo che coinvolgeva pazienti con tumori metastici, molti dei quali erano considerati “terminali” da oncologi convenzionali. 35 dei pazienti iniziarono un programma intensivo a base di cartilagine di squalo unito a cambiamenti di dieta e di stile di vita tesi a migliorare la funzione immunitaria e più di un terzo di questi malati “terminali” manifestò un sensibile miglioramento. Tre pazienti ebbero una completa remissione e altri nove manifestarono una significativa riduzione del tumore, mentre tutti i pazienti riportarono miglioramenti nella qualità della vita, energia, appetito, dolore ed umore. La dose raccomandata di cartilagine bovina è di 9 grammi al giorno. Per quella di squalo si passa ad una media di 70 grammi al giorno (circa 1 grammo per ogni chilo di peso corporeo o fino a 2 grammi per chilo nei casi di tumore allo stadio avanzato). Sia la cartilagine bovina che quella di squalo è disponibile in capsule, ma considerando la grande quantità di cartilagine di squalo necessaria ogni giorno in una terapia, è più facile assumerla in polvere diluita in acqua 3 volte al giorno o per via rettale. Poiché la cartilagine in realtà non uccide i tumori, ma li riduce impedendo il loro rifornimento di sangue, essa dovrebbe essere assunta indefinitamente per evitare una possibile ricorrenza della malattia. Le dosi più elevate di cartilagine di squalo possono essere ridotte alla metà quando si nota un miglioramento, di solito dopo circa 20 settimane di trattamento, e poi ridotta ad una dose di mantenimento di 8-10 grammi giornalieri. Tè di Essiac Nel 1922 l’infermiera canadese Rene Caisse incontrò una donna che le disse di essere stata guarita dal cancro avendo bevuto il tè degli indiani Ojibway, composto da 4 erbe (radice di bardana, acetosella, olmo e radice di rabarbaro indiano). Caisse preparò il tè per sua zia che aveva un cancro non operabile; la zia guarì completamente e Rene, chiamando il tè Essiac (Caisse scritto al contrario) trovò il lavoro della sua vita. Rene Caisse non pretese mai che il suo tè fosse una cura contro il cancro, né che potesse aiutare tutti, ma non dovremmo neppure congedarlo come un altro vecchio rimedio popolare. Tutti i componenti del tè di Essiac, negli anni recenti, hanno dimostrato attraverso la ricerca di possedere buone capacità anticancro e migliaia di pazienti negli ultimi 70 anni hanno dichiarato di essere stati aiutati dal tè di Essiac. Il modo più conveniente e meno costoso per usare il tè di Essiac è quello di acquistare la miscela di erbe già pronta, preparare l’infusione e tenerla nel frigorifero. Bisogna berne 50 grammi per 3 volte al giorno almeno un’ora prima dei pasti, e provare per almeno 12 settimane consecutive senza interruzioni. Il tè di Essiac è acquistabile nelle erboristerie. Solfato di Idrazina La maggior parte dei malati di tumore non muoiono per via del cancro; essi muoiono per via della cachessia – la perdita di energie, malnutrizione e consunzione causate dal cancro – e dalle infezioni opportunistiche e dall’insufficiente funzionamento dei vari organi che accompagnano questo stato di indebolimento. La cachessia è il risultato dell’anomalo metabolismo delle cellule cancerogene. A differenza delle cellule sane, quelle cancerogene demoliscono il glucosio per produrre energia in assenza di ossigeno, generando acido lattico come prodotto collaterale. L’acido lattico e gli altri prodotti dell’attività di demolizione sono assorbiti dal fegato – con un elevato dispendio di energia - e riconvertiti in glucosio. Questo viene di nuovo fagocitato dalle cellule cancerogene, dell’altro acido lattico viene prodotto e il dispendio di energia viene così perpetuato. Il dr. Joseph Gold, un medico innovativo che è sempre stato ostracizzato da tutto il sistema ufficiale della ricerca sul cancro, ha effettuato ricerche su come interrompere in modo efficace e sicuro questo circolo vizioso di drenaggio dell’energia – il solfato di idrazina. Questo composto poco costoso interrompe il ciclo vizioso sopra descritto inibendo un enzima necessario per riconvertire l’acido lattico in glucosio. Invece di attaccare un tumore, semplicemente gli sottrae l’energia necessaria alla sua crescita. Degli studi condotti nell’ex-URSS e presso il centro medico dell’Università di California a Los Angeles (UCLA) hanno evidenziato che il solfato di idrazina migliora l’appetito, l’aumento di peso, il livello di energia, la qualità della vita e, nei pazienti terminali, aumenta il periodo di vita residuo. Sembra anche che mitighi gli effetti collaterali della chemioterapia e della radioterapia. Il Dr. Gold consiglia come dose giornaliera di solfato di idrazina 60 mg da assumere in capsule prima di colazione per i primi 3 giorni; 2 capsule al giorno, una prima di colazione e l’altra prima di cena dal quarto al sesto giorno; e dal settimo in poi 3 capsule al giorno, una prima di colazione, una nel primo pomeriggio e una prima di andare a letto, quest’ultima assunta insieme a del cibo. Comunque, il dosaggio del solfato di idrazina può variare con il peso corporeo e dovrebbe essere in ogni caso definito da un medico. La terapia dura 6 settimane con un intervallo di 1 o 2 settimane a metà periodo. Lo stesso ciclo può essere ripetuto tutte le volte sia necessario. L’alcool, i barbiturici, i tranquillanti, i cibi con un alto contenuto di tiramina (formaggio, uva passita, cibi stagionati come gli insaccati o fermentati come lo yogurt) dovrebbero essere assolutamente evitati durante il periodo di assunzione del solfato di idrazina solfato, in quanto possono interferire con l’efficacia del medicamento e avere effetti collaterali significativi e/o causare forte nausea. |
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Ciao a tutti,
non ricordo se ve l'avevo già segnalato, c'è un metodo che viene studiato dalla fondazione Pantellini e che opera in sinergia con la chemioterapia. Al momento la fondazione sta rifacendo il sito ma qualche informazione è ugualmente disponibile: pantellini.org Tempo fa avevo chiamato per conto di un'amica e avevano voluto precisare che è un metodo integrativo e non sostitutivo alle tecniche tradizionali. Questo lo dico per tutti coloro che hanno paura ad abbandonare strade classiche. Penso sia una sicurezza aggiuntiva. Il mio pensiero è che loro siano obbligati a dire così e ad operare in sinergia con la medicina allopatica altrimenti li farebbero chiudere e sparire dall'Italia, come successo a tutti coloro che hanno avuto ottimi risultati con terapie alternative (Di Bella e Simonicini su tutti). A prescindere da questi retroscena politici penso possa essere un'ottima occasione per aiutare il proprio organismo ad alcalinizzare, combattere gli effetti negativi della chemio e, cosa più importante, a indurre il riassorbimento del tumore. Di nuovo buon Natale a tutti! Ciao!
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Quando una persona è malata è molto importante non fare niente, ma questo niente bisogna saperlo fare molto, ma molto bene. (H.M.Shelton) |
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Ciao Maria,
piacere di conoscerti! Mi sono accorto che vi ho indicato molti libri ma facevo forse prima ad indicarvi il sito dell'istituto gerson: gerson.org Se qualcuno fosse interessato sarebbe da capire se il metodo viene utilizzato da qualche clinica in Europa, magari in Germania (lì sembrano essere più avanti per quanto ne so). Riedito il post perché ho trovato un articolo interessante sul metodo Gerson, in fondo c'è scritto che esiste una clinica vicino Budapest! Molto più vicino che la California, chissà non si scopra ne esista una ancora più vicina..... Per chi interessa: scienzaeconoscenza.it/articolo/cancro-dr-gerson-clisteri-caffe.php Ariciao a tutti!
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Quando una persona è malata è molto importante non fare niente, ma questo niente bisogna saperlo fare molto, ma molto bene. (H.M.Shelton) |
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