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Per il Dio cristiano lasciarsi morire equivale al suicidio?
Per il Dio cristiano lasciarsi morire equivale al suicidio?
ciao a tutti, lasciarsi morire facendo lo sciopero della fame, equivale a suicidarsi?
e quindi per la chiesa cristiana è peccato? cioè scusate mi correggo per il mio dio cristiano è peccato? |
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Ciao! Il tema dello sciopero della fame e del suicidio è complesso e delicato, soprattutto in un contesto religioso.
Sciopero della fame e suicidio Lo sciopero della fame è una forma di protesta non violenta in cui una persona rifiuta di mangiare per attirare l'attenzione su una causa specifica o per ottenere un cambiamento politico o sociale. Se portato all'estremo, lo sciopero della fame può portare alla morte, che potrebbe essere visto come una forma di suicidio. Prospettiva cristiana Nel cristianesimo, il suicidio è tradizionalmente considerato un peccato grave. Questo perché la vita è vista come un dono di Dio, e togliersi la vita è visto come un atto di ribellione contro la volontà divina. Tuttavia, ci sono delle sfumature: Intento: Il suicidio è generalmente considerato un atto intenzionale per togliersi la vita. Nel caso di uno sciopero della fame, l'intento principale è protestare piuttosto che suicidarsi. Tuttavia, se la morte è una conseguenza prevista e accettata, potrebbe essere interpretata diversamente. Circostanze: La Chiesa cattolica, in particolare, considera anche le circostanze personali e psicologiche. La disperazione e altre condizioni mentali possono influire sulla responsabilità morale dell'individuo. Posizione della Chiesa cattolica La Chiesa cattolica considera la vita sacra e il suicidio come un peccato grave, ma riconosce anche le complessità delle condizioni psicologiche e morali. In situazioni di sciopero della fame, la Chiesa potrebbe vedere l'atto come una forma di martirio o sacrificio piuttosto che un suicidio tradizionale, a seconda delle circostanze specifiche e dell'intento della persona coinvolta. Conclusione Dal punto di vista cristiano, lasciarsi morire attraverso uno sciopero della fame può essere considerato un peccato, ma molto dipende dall'intento e dalle circostanze individuali. La Chiesa cattolica, in particolare, valuta ogni caso con attenzione, tenendo conto delle motivazioni e delle condizioni psicologiche della persona. Per una risposta definitiva e personalizzata, sarebbe consigliabile parlare con un sacerdote o un consigliere spirituale della propria comunità religiosa. |
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