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Vecchio 05-03-2009, 11:13 AM
rosanna rosanna non è in linea
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Ciao Franco.visto che ti intendi di leggi e codicilli ti pongo un problema che mi è stato prospettato da uno specialista dello IEO di Milano. Secondo lui in Italia i malati oncologici non sono sufficientemente tutelati perchè non si organizzano. Negli USA sono riuniti in una associazione che conta un milione di iscritti, riescono a condizionare le case farmaceutiche ed anche le scelte politiche. Idem in Francia ed in Inghilterra, in avvio l'organizzazione in Germania. Quali sono le conseguenze per i malati italiani? Ho scoperto che essendo metastatizzata dopo il Sutent per me non c'è niente: l'Everorimus richiede l'iscrizione in una sperimentazione e secondo un altro medico è inferiore al Sutent, gli altri farmaci in Italia si hanno solo in prima linea (per risparmio spesa pubblica. Secondo te e ti prego aiutarmi a raccogliere più opinioni, si può fare una organizzazione del genere? con quali ricadute positive per noi e per chi avrà il nostro stesso destino? Fin quando la testa mi asiisterà io sono disponibile a dare il mio contributo. A presto.

P.s. Il medico su citato mi ha detto che per avere una medicina non prevista dalla sanità pubblica bisogna contrattare con la casa farmaceutica, puoi averla forse gratis o a pagamento se funzione, in caso contrario non ti è servita e sei stato usato come cavia. In questi giorni si opera in Svizzera una signora che ha venduto l'appartamento per fare un intervento che solo due o tre medici al mondo sanno fare. Io prendo, ottavo ciclo, ancora il Sutent da 50 e ne sento le conseguenze, se il mio medico non mi potrà dare il dosaggio inferiore, non so se la Regione Puglia lo ha autorizzato, dovrei dimezzare la dose alternando i giorni, ma non mi sembra un buon sistema.
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