La marijuana, o cannabis, può avere effetti diversi sul corpo a seconda di quantità, frequenza d’uso, modalità di assunzione, età dell’individuo e predisposizione genetica. Nonostante alcuni suoi usi terapeutici, l’uso ricreativo frequente o cronico può causare diversi danni, soprattutto se consumata in giovane età o per periodi prolungati.
Ecco i principali effetti dannosi documentati:
Sistema nervoso e cervello
Riduzione della memoria a breve termine
Peggioramento della concentrazione e dell’apprendimento
Alterazioni della motivazione (sindrome amotivazionale)
Aumento del rischio di ansia, depressione e attacchi di panico
Possibile slatentizzazione di disturbi psicotici, soprattutto in soggetti predisposti (es. schizofrenia)
Alterazioni del sonno e del ritmo circadiano
Sistema respiratorio (soprattutto se fumata)
Irritazione delle vie respiratorie
Tosse cronica, faringite, bronchite
Maggiore esposizione a sostanze cancerogene rispetto al tabacco (il fumo di cannabis contiene più catrame e benzopirene)
Riduzione della funzione polmonare nel lungo termine
❤️ Sistema cardiovascolare
Aumento della frequenza cardiaca (tachicardia)
Aumento della pressione arteriosa subito dopo l’assunzione
Rischio cardiovascolare aumentato in soggetti predisposti o con patologie preesistenti
Sistema ormonale e riproduttivo
Riduzione temporanea della fertilità (sia maschile che femminile)
Possibili alterazioni ormonali, tra cui riduzione del testosterone
Effetti sullo sviluppo nei giovani
Nei soggetti sotto i 25 anni, l’uso cronico può interferire con lo sviluppo cerebrale, con conseguenze a lungo termine su memoria, attenzione, capacità decisionali e controllo emotivo.
⚠️ Dipendenza psicologica
Anche se la dipendenza fisica è lieve rispetto ad altre sostanze, la dipendenza psicologica è reale e documentata
L’uso abituale può portare a bisogno costante di consumo per rilassarsi o affrontare situazioni stressanti
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