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			Buon giorno piazza, piazzetta, piazzaioli. Oggi una poesia sul ciclo della vita. Forse è un pò triste. Vi prometto che la prossima sarà più allegra
 La foglia
 
 Volasti da una quercia
 con la tristezza di una bambina
 quando lascia il ventre materno,
 e così giungesti a me,
 bruciata dal sole,
 spazzata dal vento
 
 Io ero un giostraio ubriaco,
 un venditore di emozioni
 che sapeva dipingere
 in bianco e nero
 solo nature morte
 
 Ti raccolsi  fra le mani
 mentre ancora piangevi
 il distacco dall’albero,
 eri così bella
 che ti dipinsi in un quadro,
 e poi ti lasciai andare
 
 ora è inverno
 e sei ancora qui,
 rimasta  foglia,
 fragile e dispersa,
 distesa a terra
 
 Cerchi un amore impossibile
 cerchi tra le radici
 il ramo  dal quale sei caduta,
 ma nuove foglie hanno preso il tuo posto,
 cadranno anche loro
 cadrò anch’io, sai.
 
 E’ solo la vita che si rinnova
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