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Vecchio 10-22-2009, 07:35 PM
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Cara Daniela sono profondamente rattristato e dispiaciuto per lo stato di tua madre. Sono cose strazianti da vivere ma sono anche cose che vanno affrontate in serenità e, se possibile, con normalità. Giustamente tu mi puoi dire che vivere la morte, l’agonia di una madre non può essere una cosa normale da affrontare, specialmente con serenità però la morte, come la vita, la malattia e tante altre cose (belle e brutte) sono solo fasi della nostra esistenza; fasi transitorie che servono a prepararci allo stato definitivo, quello spirituale e non corporeo che ci attende, tutti, prima o poi. Il nostro compito su questa terra è quello di vivere in modo tale da essere ricordati, bene, da chi rimarrà a compiangerci. Io sono sicuro di non arrivare ad una età tarda (ho 56 anni), il male mi ha colpito 10 anni fa sia mia madre che mio padre sono morti alla soglia dei 60 anni sempre per tumore. Questo non vuol dire che mi sono rassegnato, anzi…. Questa consapevolezza mi ha dato la spinta per vivere in un’altra maniera, mi ha fatto capire quanto sia importante il tempo e come non ne abbiamo abbastanza per perderci dietro a stupide mete. Ho cercato, e cerco ancora di fare tutto ciò che non ho potuto fare prima, quando lavoro, impegni e stupidità mi portavano a credere di essere importante e indispensabile, o meglio mi portavano a credere di avere tanto, tanto tempo davanti a me per cui potevo permettermi il lusso di rimandare una serata con i miei ragazzi, una cena con mia moglie ecc. Ora mi rendo conto che il tempo passato e perduto non tornerà più e che le occasioni perse sono perdute per sempre. Mi piace il tuo stile, mi piace immaginare un figlio complice ed amico del genitore e capisco quanto tu ti senta divisa tra il sentimento di amore verso tua madre e quello di lealtà verso tuo padre. Pensa però che tua madre, che immagino donna forte e coraggiosa (ci vuole tanto coraggio per combattere un tumore devastante ed affrontare 9 interventi), non è per niente stupida (scusami la parola) e qualcosa avrà certamente intuito. Non credi che non sapendo tutta la verità pensi di avere ancora abbastanza tempo per fare, per dire ciò che vorrebbe? Non pensi che tu, o tuo padre, dopo vi potreste pentire per non aver potuto godere della sua sincerità, della sua schiettezza o di non aver potuto partecipare, con lei ancora lucida e partecipe, alla sua tristezza piangendo accanto a lei e di non averla potuta consolare senza parole vuote o di circostanza? Io ho sempre voluto sapere tutta la cruda verità sul mio stato di salute, agli inizi come adesso e non voglio essere preso in giro o compatito. Sono un uomo con tutta la sua dignità e credo che questa non debba essere mai negata a nessuno, nemmeno ad un malato terminale perché ognuno di noi è libero di disporre della propria vita, e della propria sofferenza, come meglio crede, anche decidendo di interromperla prima del previsto se questo serve a conservare integra la propria dignità. Prima avverti tuo padre e poi parla con tua madre, dai libero sfogo alla tua disperazione e dopo vi sentirete tutti più sollevati e pronti ad affrontare serenamente il periodo che vi attende. Servirà ad elaborare e metabolizzare il futuro lutto meglio e prima. Infine permettimi di esprimere il mio più vivo apprezzamento per la tua lucidità in un momento così tragico: riuscire a pensare al loculo quando tua madre è ancora viva rende onore alla tua intelligenza e razionalità. Coraggio e stagli ancora più vicina, ricorda che lei non se ne andrà, cambierà solo stato e il suo ricordo ti accompagnerà sempre. A te e tuo padre dedico una poesia stupenda di Henry Scott Holland:
La morte non è niente:
sono solo scivolato nella stanza accanto: Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo l’uno per l’altra lo siamo ancora.
Chiamami col nome che mi hai sempre dato.
Parlami nel modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:
Pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La vita conserva il significato che ha sempre avuto:
È la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza.
Che cos’è la morte se non un accidente trascurabile?
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Ritroverai il mio cuore.
Asciuga le tue lacrime e non piangere se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.


Scusa se sono stato prolisso. Un caloroso abbraccio a te ed un bacio a tua madre. Franco
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