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Vecchio 08-06-2009, 06:38 PM
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Ciao a tutti gli amici. Prima di raccontarvi le mie giornate di ieri ed oggi (visita oncologica e broncoscopia) voglio rivolgere due parole a Monia basandomi sempre e solo sulla mia esperienza personale. Circa 8 anni fa quando, dopo che la terapia con interferore 2a ed interleuchina e anche la successiva chemioterapia di seconda fascia avevano fallito, mi dissero, con molto tatto ma crudamente come avevo sempre chiesto mi fossero dette le cose, che non c’erano altre cure alternative e che le metastasi ai polmoni avrebbero continuato a crescere inesorabilmente senza possibilità di asportarle con intervento chirurgico perché sparse a “macchia di leopardo”: mi avrebbero reso i polmoni peggio di una gruviera, mi sentii abbandonato e disperato perché, nonostante tutto il mio freddo raziocinio non riuscivo a trovare una via d’uscita. Per due mesi circa vagai (mentalmente) per vie buie e senza uscita lottando contro di loro con tutte le mie forze ma queste erano della mente e non del cuore, dello stomaco. A febbraio 2002, mentre ero per l’ennesima volta ricoverato, venni a sapere che un dottore del S.Raffaele di Milano (primario dell’UTMO) teneva una conferenza su un nuovo protocollo, sperimentale per le metastasi dei tumori renali. Nonostante quel giorno fossi a casa, andai alla conferenza sperando e pregando fortemente che facesse al caso mio. Mi ricordo perfettamente quella sera; il medico esordì quasi subito con due parametri quasi insormontabili: doveva trattarsi di grandi masse tumorali (in definitiva il paziente doveva essere giudicato terminale poiché il nuovo protocollo riduceva le masse ma NON le faceva sparire) ed il donatore doveva essere un parente con DNA identico (25% di probabilità di trovarlo). Inoltre aggiunse che esisteva un rischio morte per complicanze del 25%, un altro rischio del 25% che non funzionasse ed un 10% che, interrompendo la chemio, la massa aumentasse. Ho già raccontato come è andata a finire. Cosa voglio dirti con questa storia: resisti, accetta quello che ti hanno detto e metabolizzalo col tempo; finito il periodo buio torna a lottare ed aspetta un segno che ti indichi la strada da seguire. Probabilmente il tuo caro oncologo di Teramo non è un ripiego obbligatorio, forse compariranno all’orizzonte altre strade da percorrere. In un modo o nell’altro davanti a te c’è ancora VITA con tutto quello che ciò comporta, marito, figli e parenti ti saranno vicini con tutto il loro amore senza contare che accanto a te ci sarà sempre qualcuno di grande che, senza nulla chiedere, ti darà tutto ciò di cui hai bisogno. Coraggio!
Lidia grazie della tua presenza e visto che ci sono un caro saluto anche a Matilde e Rosa, tanto so che ci siete e state leggendo!
Allora, ieri sono stato alla visita di controllo per fine ciclo. Esami buoni: un pochino le piastrine basse ed altrettanto i globuli bianchi per il resto tutto OK tanto che l’oncologo, vedendomi in buona forma e mosso a pietà, mi ha chiesto se avevo nulla in contrario di farmi una settimana di pausa in più giusto per potermi fare almeno qualche giorno di vacanza:act:!! Adesso devo guardare se trovo un last minute da qualche parte nei dintorni perché non voglio allontanarmi troppo da casa perché mio figlio maggiore è a Londra e rientra il 20 e non mi sento di lasciare solo in casa il piccolo 17enne: ha troppi ormoni che girano e troppa voglia di scaricarli facendo festa!
Oggi broncoscopia: tutto OK, i bronchi sono liberi (salvo ovviamente il superiore di sx chiuso e bruciato dalla radio) e mobili, nessuna ricrescita, aspettiamo l’esame citologico ma non dovrebbero esserci sorprese (questo è quello che ha detto il pneumologo). Prossimo controllo fra 6 mesi e non più tre!!! In effetti è una bella rottura la broncoscopia, per fortuna la fanno in sedazione totale ma per tutto il pomeriggio resti rintronato dall’anestesia!
Infine un caloroso benvenuto a Claudia ed un grazie a Marina, non credo di essere così speciale.
A tutti una buona serata in relax ed un ciao da Franco
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