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Vecchio 07-22-2009, 04:04 PM
akeyo akeyo non è in linea
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Ciao a tutti è più di un anno che non scrivo qui, da quando il mio papà versava in condizioni precarie in seguito al suo primo e unico ciclo di sutent. Si era gonfiato come un pallone in seguito ad un'ascite (nemmeno diagnosticata dagli oncologi di Pescara che volevano "forarlo" in corsia con una siringa "per vedere se si sgonfia"!!! [mettete qui l'imprecazione che più vi aggrada]), era diventato verde come Hulk e moralmente era a pezzi, come non lo avevo mai visto in questi 13 anni di lotta contro queste cose che gli hanno invaso il corpo.
La buona notizia ad un anno di distanza è che mio padre è vivo e vegeto, rompe le palle più di prima e questo è per certi versi un bene. La cattiva è che il Nexavar, che gli hanno prescritto successivamente, non sortisce alcun effetto, probabilmente anche perché gli viene somministrato un sub-dosaggio. Comunque, munita di relazione scritta dal reparto di Oncologia della mia città, mia madre lo ha scorrazzato fino a Verona, dal Prof. Pederzoli, che ha rifiutato di intervenire a causa della "comorbità del paziente e delle compromissioni cardiache, oltre che dei numerosi interventi già subiti" (è venuto fuori che ha un problemino con una valvola cardiaca). Ho provato anche a contattare il S. Raffaele tramite un amico, ma mi ha chiamato la segretaria del Prof. Staudacher dandomi picche come Verona. Insomma credo di essermi rivolto ai maggiori esperti del campo e non so più cosa fare. L'ultima speranza resta Pavia, ho provato a contattarli al telefono e mi hanno risposto male, ho provato a mandare e-mail, ma non rispondono neppure... volevo solo una consulenza del Prof. Rossi circa la possibilità di trattare il tumore di mio padre con la tecnica della termoablazione tanto pubblicizzata sulle testate nazionali, ma pare che chiedo una consulenza con Gesù Cristo in persona. Mah...
Vorrei chiedervi delle informazioni riguardo la possibilità di farlo visitare da qualcun altro, quanto meno per valutare il dosaggio del Nexavar, visto che la metastasi al Pancreas non cessa di crescere e che la mia fiducia negli oncologi locali è pari a zero. Siamo tutti in apprensione, ed io più di tutti perché mi sento la responsabilità sulle spalle, voglio fare di tutto per salvare mio padre e non voglio ridurmi a viaggi della speranza quando è già sul baratro, devo anticipare i tempi. Se c'è qualcuno che può darmi una mano sono ben accetti anche solo indirizzi o indicazioni di massima (del tipo "prova a portarlo lì e vedi cosa dicono"). Grazie infinite e in bocca al lupo a tutti.
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