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scuolabus 11-14-2011 06:34 PM

scuola rovina tutto e tutti
 
Ho messo questo titolo per attirare più gente, il discorso che faccio è serio, va a toccare la scuola il suo scopo di come essa trasformi la gente.

La scuola nacque per istruire i cittadini, ma subito diventò uno strumento usato dalla chiesa. Sebbene oggi l'influenza della chiesa è in gran parte cessato dietro essa, la scuola ha mantenuto sin dal passato un impostazione autoritaria (vi obbliga a fare anche ciò che non volete), questa impostazione rende ogni bambino e futuro adulto privo di autodeterminazione, in poche parole vi abitua ad aspettare, rispettare gli ordini, a ricevere ordini, vi rende privi di iniziativa personale, le uniche strade che percorrerete saranno quelle prefabbricate dallo stile di vita della società, delle usanze, pensando di esser liberi, ma invece già siamo e sarete solo delle comparse, come ingranaggi incastrati l'uno fra l'altro, dei servi e non liberi. E' chiaro ad ognuno che senza libertà cessiamo di essere umani, ma semplici macchinari, e ce lo dice anche il nostro corpo, vedi ansia depressione e vari altri sintomi che oggi spopolano.
Li conosciamo tutti i sistemi di obbligo della scuola, i voti, le note, le bocciature, sembrano cose da nulla, ma esse funzionano molto bene e sono sostenute dalla famiglia che getta la propria volontà nel vedere i propri figli crescere come loro vogliono, imponendosi, alleandosi con la scuola, che uniforma e porta ai gradini più alti della società, società sostenuta dagli stessi genitori i quali sono inseriti. Dicono che con i titoli scolastici si può arrivare in alto alla piramide, così dicono ma è falso, vedi le amicizie e le raccomandazioni, gli unici posti che prenderete saranno al massimo a metà piramide, vivendo da cani. Per arrivare in quelle posizione dovrete deporre la vostra libertà, più in alto vorrete arrivare e più dovrete scalciare la vostra libertà. Come risultato ci saranno tutti quei problemi che ho citato sopra, ansia, depressione, che verranno assopiti da farmaci, droghe, passatempi che li tolgono dalla mente, ma tutto sarà solo un illusione momentanea, un esistenza subumana e non vita.
Tutti abbiamo sperimentato le lezioni che non ci interessano a scuola, la noia che esse provocano in noi, la rassegnazione che fanno crescere in noi, che non possiamo far nulla, rassegnazione chè significa arrendersi senza più opporsi alla volontà di qualcuno, fino a diventare fede rafforzata.
Conosciamo tutti il percorso obbligatorio, lo studiare ciò che non ci interessa, loro dicono che è per il nostro bene, o che ci piacerà, ma non è così, perchè siamo tutti diversi, e la scuola uniforma tutti nello stesso percorso, o nei percorsi prefabbricati denominati facoltà. E il risultato si vede, semplicemente sentendo le stesse obiezioni degli studenti, le quali dicono che senza scuola non esiste cultura. Questa è pura follia, pura rassegnazione, c'è lo stesso pessimismo di coloro che hanno reso la scuola obbligatoria e soprattutto autoritaria. Infatti essi dicono o scuola o strada oppure o colto o ignorante oppure o studi o zappi la terra, cercando di nascondere una parte equilibrata centrale, come se non esistesse nessuna soluzione.

L'umanità intera deve decidere, la scienza deve decidere: abbiamo il diritto di educare oppure no? Perché non dire la verità? L’università non approva la formazione religiosa e dice che non c’è niente di peggio del seminario; i religiosi non amano la formazione universitaria e dicono che non c’è niente di peggio dell’università e che è solo una scuola di superbia e di ateismo; i genitori criticano le università quando vedono i propri figli trasformati, le università criticano i collegi militari, il governo critica le università e viceversa, il matematico dice che non c'è niente di meglio della matematica per vivere, il contadino dice che non c'è niente di meglio del zappare per vivere, il cinese dice che la sua lingua è assolutamente necessaria per vivere, l'inglese dice che la sua lingua è necessaria, latino, greco antico, fisica, elettronica, robotica... e via all'infinito su ogni punto di vista.

Chi ha ragione e chi ha torto? Un popolo, ideologicamente sano e vivo, di fronte a simili problemi non può mettersi senz’altro a stendere il programma di un insegnamento oggettivo, ma cerca prima una risposta a questi interrogativi. E se poi la si vorrà chiamare pedagogia oppure in altro modo, non ha importanza. Ci sono due risposte possibili:
1)Riconoscere il diritto a chi è più simile a noi o a chi più amiamo o temiamo, come fa la maggior parte delle persone (se io fossi prete, penserei che il seminario è la miglior cosa; se fossi un ufficiale, preferirei la scuola militare; se fossi studente , terrei in considerazione solo le università. Noi tutti ci comportiamo in tal modo, sosteniamo le nostre preferenze con argomenti più o meno acuti, senza accorgerci che anche i nostri oppositori fanno la stessa identica cosa);

2)Non riconoscere a nessuno il diritto di impartire la educazione.

La seconda risposta è quella più vicino alla libertà individuale, non c'è alcun dubbio. Nessuno può usare le persone, è logico, si è applicato con la tratta dei negri, oggi la schiavitù non è fisica ma psicologica e fare una legge che rende possibile ciò è antidemocratico e a favore della schiavitù.


Tra i vari risultati già esistenti allo stile di vita odierno, contrario alla libertà, abbiamo alcuni esempi:

" L'uomo ideale avrà una moglie ideale, ansiosa d'entrare nel gruppo,
adattabile all'infinito, e non soltanto rassegnata al fatto che il
marito è, prima d'ogni altra cosa, devoto alla Ditta, ma devota essa
stessa, e in senso attivo. "
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"gli dissi anche che non usavo tè, caffè, burro, latte o carne fresca, e che così non dovevo lavorare per procurarmeli; ancora, che , non lavorando molto, non dovevo mangiare molto, e che a me il cibo costava assai poco; ma poichè egli cominciava con il dover comperare il tè, caffè, burro, latte e carne, doveva lavorare assai, per poterli poi pagare, e inoltre, avendo lavorato molto, doveva ancora mangiare molto per recuperare le energie perdute - e così s'era da capo, sì, da capo, perchè lui era scontento e consumava la sua vita, nell'affare; e tuttavia, venendo in America, aveva pensato fosse un affare il solo fatto che qui si potesse avere tè, caffè e carne ogni giorno. Ma la sola vera America è quel paese dove si è liberi di condurre una vita che può renderci capaci di fare senza tutto questo, e dove lo stato non tenta di obbligarci a finanziare la schiavitù, la guerra e altre spese superflue che, direttamente o meno, risultano dall'uso di queste cose. "

-------------

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ruozi 11-15-2011 12:26 PM

Si ma io non ho capito quali sono le tue soluzioni: la scuola com'è organizzata non va bene e nessuno ha il diritto di insegnare quindi quando mio figlio compirà 6 anni, che facciamo, lo mandiamo a correre nei campi?

scuolabus 11-15-2011 05:43 PM

Quote:

Originariamente inviata da ruozi (Messaggio 35289)
Si ma io non ho capito quali sono le tue soluzioni: la scuola com'è organizzata non va bene e nessuno ha il diritto di insegnare quindi quando mio figlio compirà 6 anni, che facciamo, lo mandiamo a correre nei campi?

Hai letto il messaggio, hai letto la parte dove parlo dell'estremismo, e rispondi da estremista. Non capisco il motivo. Un pò di pazienza? Riflettere, ricercare un pò? Prova a rileggere, nessuno ha il diritto di educare, qui sarebbe da spiegare cosa significa: insegnare, educare, formazione culturale (che in altre lingue è formata da una sola parola, nella nostra e altre abbiamo lacune in merito, ma non soffermiamoci troppo e guardiamo a). Credo sarebbe da aggiungere qualcosa ma mi limito a dire che:
L'insegnamento è lo strumento sia dell'educazione e sia della formazione culturale; la differenza fra l'educazione e la formazione culturale risiede solo nell'imposizione, che l'educazione si crede in diritto di esercitare.
L'educazione è la formazione imposta. La formazione culturale è libera.

Ora per capire meglio la "formazione culturale" o preferisco dire, per capire meglio cosa implichi, l'insegnamento non autoritario, non coercitivo, consiglio:

Ti dò un link dove puoi trovare un libro che si intitola summerhill (di A.S.Neill):
prova a vedere se lo trovi in biblioteca, oppure lo trovi usato su:

aggiungi world wide web davanti ai link (perchè il forum non mi lascia metterli)
.comprovendolibri.it/cercatitolo200.asp

oppure nuovo:

.ibs.it/code/9788874471287/neill-alexander-s-/ragazzi-felici-summerhill.html


ti posso fornire il file di testo se vuoi, ma per leggere consiglio la carta, che rovina meno la vista.

ruozi 11-15-2011 06:34 PM

Ma guarda, libri non mi metto a leggerne; se riesci a sintetizzare quelli che secondo te sono i problemi e le soluzioni che proponi ne possiamo parlare, altrimenti faccio fatica a capire


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