Oggi il primo premio della mia personale classifica lo merita Erminio.

Non poteva trovare parole pi chiare e semplici per descrivere il modo mio di affrontare, da pi di 8 anni, lospite che si annida dentro me. Fino ad oggi mi son sempre definito un incosciente perch non pensavo, mi rifiutavo e mi rifiuto categoricamente, di pensare a me come un malato: non ne avevo coscienza, era un estraneo ad essere colpito non io. La messa in pensione forzata mi ha dato tanto tempo libero per cui mi sono subito indaffarato per poterlo occupare tutto e anche di pi. Mi sono iscritto alluniversit che frequentavo regolarmente e regolarmente davo gli esami. Purtroppo per le sopravvenute esigenze mediche lultimo esame risale al marzo di questanno, ma non perdo le speranze di ricominciare. Mi sono dato al volontariato, seguo assiduamente gli studi di mio figlio, facevo tanto sport (che ora sempre per i soliti motivi ho abbandonato) ecc. Non avevo un minuto di tempo libero tanto che mia moglie si lamentava perch ero pi libero e disponibile quando lavoravo. BRAVO Erminio, sono sicuro che quelli come noi, a prescindere dalla classe 48, il cancro se lo mangiano fritto come le moleche veneziane. Continuiamo cos e la vita ci sorrider ancora per molto tempo.

Lorenza, in effetti anche io i primi tempi, avevo preso a frugare per internet alla disperata ricerca di notizie, di sperimentazioni e nuove ricerche sul tumore; poi per fortuna il tempo e la voglia mi sono mancati. Per fortuna perch, se non si abbastanza preparati psicologicamente, c il rischio di cadere in depressione o di farsi false illusioni. da un bel pezzo che vivo alla giornata ringraziando ogni sera per quanto ho avuto. Continuer cos finch dura. Non so proprio come fa
Alberto a continuare a torturarsi le meningi cercando, trovando e leggendo simili mattonate. Beato lui!!
Paola sono contento si sentire che
Edo, tutto sommato, abbia reagito e stia reagendo abbastanza bene e positivamente agli esiti della Tac. Latteggiamento con il quale ognuno di noi risponde alle avversit molto importante per la riuscita delle cure, oltre naturalmente a quel toccasana che lamore dei propri cari, e tu Paola ne distribuisci a quintalate.
Monia stai dimostrando una grande forza interiore ed una serenit unica. I figli, piccoli o meno, sono unancora a cui aggrapparsi nel mare in tempesta. Ti danno la forza per continuare e la gioia che altrimenti non troveresti da nessuna parte.
Rossella, tutto sommato non male! Coraggio e vanti cos.
Un caro saluto a tutti, buon pomeriggio e a risentirci presto da Franco
