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![]() Quali criteri usare per scegliere un prodotto all'acquisto?
Confermo quanto detto da bluenote sulla soia: fino all'anno scorso l'unica soia non ogm proveniva dal brasile. Ora, ringraziando la Monsanto, non ci rimane nemmeno quella.
Avevo peraltro sentito parlare di un'associazione - milanese, credo - nata proprio per promuovere l'idea del "gruppo d'acquisto diretto" (dal produttore biologico). E' una buona idea, anche se ovviamente non tutti sono disposti a rinunciare al "rito" del centro commerciale (anche per le uova e la farina). Pigrizia. Per quanto mi riguarda, oriento i miei acquisti in base al palato: faccio un tentativo, poi decido se ricomprare o guardare altrove. Ovviamente, considero anche i discount. |
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Di solito acquisto in un supermercato, tranne alcuni tipici elementi delle terre di origine della famiglia: parmigiano, vino, carni, salumi e verdure fresche (quando passo di li). Anche se onestamente ho qualche scrupolo a comprare direttamente dai contadini, e preferisco andare nelle cooperative e nelle cantine sociali: mi danno più sicurezza, vedendo i controlli e conoscendo il livello dei veterinari e degli agronomi che lavorano lì. Oltre ad avere un grande amore per il modello cooperativistico.
Per quanto riguarda il resto, semplicemente vado su tutto quello che riesco a trovare di biologico: la differenza di prezzo è a volte piccola e a volte rilevante, ma mi arrangio comprando meno e meglio. E mangiando meno, che a me male non fa. Idem per quanto riguarda i condimenti: ci sono molti piccoli oleifici ed acetaie che lavorano molto bene e con standard elevatissimi, senza avere quell’approccio un po' antiscientifico che molti associano con la naturalezza e la genuinità. Ah, ho notato che anche un discount come Lidl ora ha sugli scaffali molti prodotti biologici. |
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Io guardo solamente al rapporto qualità/prezzo (da me presunto) senza però scendere sotto una soglia di qualità minima (sempre definita arbitrariamente da me).
Tipo, se so che un certo prodotto per auto è della Arexons ma lo vendono anche sotto un altro nome a metà del prezzo (con su scritto "se avete problemi andate sul www.arexons.com" ) io compro quello che costa la metà. Per il cibo mi dirigo verso quello che costa meno ma mi sembra di un marchio serio. Ovviamente qualsiasi cosa con su scritto "bio" o cose del genere viene immediatamente scartata per ragioni di prezzo... Del resto, non ho ancora capito che differenza c'è tra un prodotto "bio" o "non-bio" (oltre al fatto che il primo è di moda come l'iPod). Del resto, anche se ce ne fosse, so che non mi interesserebbe... (Una volta però ho preso delle cose "bio" in offerta visto che costavano meno di quelle normali). Le cose eque & solidali le compro quando mi dicono essere buone e avere un prezzo pari o inferiore a quelle normali. Quindi mai. Poi, ovvio, uno può illudersi tramite l'acquisto della carta igienica prodotta in Bangladesh con le foglie di banano tritate di cambiare il mondo. Infine, quando sono dalle parti di Piacenza mi compro sempre una bella coppa... |
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Io leggo gli ingredienti. Se non so cosa sono me lo faccio spiegare.
Ho una marcata vena di ipocondriaca che mi porta ad esaminare con cura tutto ciò che dovrà finire nel mio organismo. Non mangio più sottilette da quando anni fa feci l'errore di leggere l'elenco degli ingredienti. (Sottilette Kraft. Ingredienti: Formaggio, siero di latte concentrato, burro, proteine del latte, sali di fusione: citrati di sodio, sale, correttore di acidità: acido lattico.) |
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Bhe, molto spesso i prodotti con marchio del supermercato costano meno e sono buoni, perchè vengono prodotti da imprese qualificate e poi il distributore si limita a metterci il marchio.
Un altro trucco è quello di vedere dove viene prodotto un alimento: se lo stabilimento è nello stesso posto di uno famoso, allora sarà prodotto da quella ditta. Oppure se cercate la passata di pomodoro, se è prodotta in campagna, allora va bene! Per l'H2O invece guardate l'etichetta: il residuo fisso deve essere basso, i nitrati assenti e poi guardate i parametri che vi interessano (tipo il sodio per esempio). Poi occhio al posizionamento: ad altezza occhi vengono posizionati tutti i prodotti del supermercato, quelli che hanno un'immagine di marca forte vengono invece collocati in posizioni scomode, perchè magari, forti del proprio potere, impongono al distributore condizioni svantaggiose e quindi vengono penalizzati nel posizionamento (molto in alto o molto in basso). |
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Vi invito a guardare questo link sui GAS: Gruppi di Acquisto Solidale
Girodivite: Come comprare la frutta senza sfruttare né essere sfruttati “…[cut] Il successo dell’esperienza, che nasce dall’esigenza di mettere in contatto diretto consumatore e produttore alimentare con un rapporto commerciale equo per entrambi, porta all’espansione costante del raggio di azione. È il caso del “progetto detersivi”, avviato dalla Rete nazionale di collegamento dei Gas insieme ad Officina Naturae (Officina Naturae Cosmetici naturali e detersivi ecologici). La linea di detersivi biologici dell’azienda di Rimini è nata per servire principalmente i Gas. Circa quaranta gruppi da tutta Italia hanno eseguito un ordine di prova, sperimentando il tentativo di allargare l’organizzazione dei Gas anche a tipologie di acquisto che riguardano prodotti diversi da frutta, ortaggi e alimenti vari. I puristi della filosofia iniziale dei gruppi di acquisto solidale, che esprimono in questa pratica una precisa critica politica al consumismo, storcono il naso di fronte ad esperienze che dai Gas prendono in prestito solo l’aspetto del risparmio economico. Ma realtà di questo tipo sono destinate ad aumentare costantemente. Bid.it (bid.it! - La Vetrina) è un sito internet aperto a chiunque, dove è possibile effettuare acquisti sporadici senza alcun legame stabile con altri acquirenti. Questo sito offre una gamma di prodotti non alimentari, come abbigliamento, telefonia, film, libri e gioelli, acquistabili con diverse modalità. La più conveniente è quella dedicata ai gruppi d’acquisto: è possibile aggregarsi ad un gruppo già esistente o crearne uno nuovo interessato all’acquisto di un particolare prodotto. Il vantaggio consiste rapporto inversamente proporzionale tra numero di compratori e prezzo dell’oggetto. Realtà di questo tipo sembrano aver perso per la via la caratteristica di attenzione all’aspetto relazionale, solidale ed ecologico dei Gas. D’altra parte, perlomeno nel caso dei prodotti alimentari, diversi modi di vivere esigono diverse soluzioni per la stessa esigenza di un rapporto naturale con la merce acquistata. [cut]…” Fra le varie iniziative, si va a turno dal contadino, si raccoglie la verdura e si mangia cibo biologico appena raccolto che ha un sapore fantastico. Se poi aaron esclude a priori qualunque alimento naturale, compresa la verdura che sa di verdura, e invece preferisce quella che sa di acqua e pesticidi... beh, contento lui... Tra l'altro, lì si possono prendere latte e uova freschi, anche quelli presi in cascina, e garantisco che non hanno nulla a che vedere con la merce industriale. Poi ci sono iniziative parallele, acquisto di prodotti del mercato equo e solidale, ma tanto quelli son tutti NEGHER, quindi aaron preferirà che vengano giustamente sfruttati dal civilizzato americano ed europeo, purchè i prezzi rimangano bassi… |
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La spesa la fa mia madre che è un'accanita cacciatrice di offerte
Se vado io al supermercato a prendere qualcosa che va a me o che voglio usare per cucinare, guardo gli ingredienti il più delle volte, e se mi piace prendo la versione altromercato. Non mi interessa tanto la marca... Ad esempio certi succhi d'arancia in cartone mi fanno davvero schifo anche se sono di marca, tipo i Batik, perchè sanno di chimico... Invece il succo d'arancia "del dito" (la marca primo prezzo Auchan) è buonissimo e sa di arancia vera e non arancia chimica. |
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